Quella a sinistra è l’isola di Zannone, parte del Parco del Circeo. Bella, verde, rigogliosa e ricca di animali oggi è disabitata ma fino agli anni ’70 è stata la dimora privata del Marchese Camillo II Casati Stampa di Soncino e di sua moglie, Anna Fallarino.
È famosa per via del delitto Casati Stampa, noto anche come delitto di via Puccini. Il 30 agosto 1970 nella sua abitazione Romana Camillo II Casati Stampa di Soncino uccise la moglie Anna Fallarino e il suo giovane amante Massimo Minorenti, per poi suicidarsi.
Che c’entra un’isola nel Tirreno con un omicidio dell’alta borghesia? Ve lo racconto io, ma andiamo con ordine.
Anna Fallarino nasce nel 1929 in provincia di Benevento. Figlia di un impiegato alle poste e di una casalinga che scapperà con l’amante quando la figlia ha tre anni. A 16 anni, la ragazza si trasferisce a Roma, sperando di entrare nel mondo del cinema. Ottiene una comparsata in Totò Tarzan ma la sua carriera non decolla e inizia a lavorare come commessa in un negozio della capitale. Qui incontra un ricco ingegnere, Giuseppe “Peppino” Drommi, che la sposa e la introduce negli ambienti della Dolce Vita. Nel 1958, durante una serata mondana a Cannes, un noto playboy posa una mano sulla spalla nuda di Anna, il marito gli sferra un pugno e ne nasce una rissa.
Fra coloro che difendono l’onore della bella Anna c’è il marchese Camillo “Camillino” II Casati Stampa. Nato a Roma l’8 gennaio 1927 è figlio del marchese Camillo e della sua seconda compagna Anna Ewing Cockrell. La prima moglie, Luisa Amman, era una donna dai costumi molto liberi: tra i suoi amanti occasionali ci sarà anche Gabriele d’Annunzio. A seguito della separazione Camillo si trasferì a Roma dove conobbe la Cockrell che andrà a vivere con lui a Palazzo Barberini.
Quando Camillino e Anna si incontrano a Cannes, la notte della rissa, lui è un uomo molto ambito per via del suo patrimonio infinito ed è sposato con la ballerina Letizia Izzo, in arte Lidia Holt. Tuttavia si innamora immediatamente della prosperosa Anna e ne diventa l’amante. Anche Anna trama per conquistare il marchese, stringendo amicizia con la moglie e finendo nel letto del marito. Camillino paga circa un miliardo di lire al Tribunale della Sacra Rota per ottenere l’annullamento del precedente matrimonio e sposa Anna nel 1959.
Letizia Izzo, morirà poi prematuramente di cancro. Peppino Drommi invece si consolerà sposando in seconde nozze la contessa Patrizia De Blanck.
Camillino e Anna si sposano appena possibile. Durante il viaggio di nozze, mentre la neo sposa è sotto la doccia nel bagno della camera d’albergo, il marito le presenta un bel cameriere nudo affinché gli si conceda davanti ai suoi occhi. Anna accetta con entusiasmo.
Il marchese sceglie e paga abitualmente ragazzi, in particolare operai e militari ma anche incontri occasionali, per coinvolgerli in giochi erotici e festini a luci rosse con la moglie. Lui guarda e fotografa. Oltre 1.500 le immagini accumulate in breve tempo nel suo archivio.
Tiene anche un diario dettagliato, un quaderno di velluto verde. “Oggi Anna mi ha fatto impazzire di piacere. Ha fatto l’amore con un soldatino in modo così efficace che da lontano anche io ho partecipato alla sua gioia. Mi è costato trentamila lire, ma ne è valsa la pena”. O ancora: “Al mare con Anna ho inventato un nuovo gioco. L’ho fatta rotolare sulla sabbia, poi ho chiamato due avieri per farle togliere i granelli dalla pelle con la lingua”. Frequentano spiagge per nudisti ma è a Zannone che danno sfogo a tutte le loro fantasie.
Camillino ha creato a Zannone il loro rifugio segreto. Ha importato i mufloni e ha trasformato l’isola in riserva di caccia. Complice la privacy dell’isola e il fatto che l’unica villa lì presente è la loro, i marchesi organizzano festini sessuali per i loro ospiti. Il rituale è sofisticato: gli ospiti arrivano all’isola con i loro yatch, prendono parte a una battuta di caccia, si godono un banchetto sontuoso a base di cacciagione e poi danno il via al festino, con giochi hard tra cespugli di macchia mediterranea e boschetti di leccio.
Nella casa c’è addirittura una stanza di specchi dove si possono guardare le sedute di sesso estremo. A Camillino piace guardare la moglie avere rapporti con uomini più giovani, e nel mentre le scatta diverse foto, che poi custodisce gelosamente in un cassetto. Il marchese nel suo diario personale esprime più volte il timore di un possibile coinvolgimento affettivo della donna con gli occasionali compagni di letto. Come unica soluzione propone alla moglie amanti sempre diversi, sicché lei non possa affezionarsi a nessuno in particolare.
Anna non è succube delle fantasie del marito ma è al contrario la più entusiasta organizzatrice. Coinvolgendo il marito, incomincia a organizzare festini invitando molte persone, tra le quali era spesso presente Massimo Minorenti, uno studente fuori corso di scienze politiche. È proprio Camillino a presentarle il giovane e a pagarlo per prendersi cura della moglie. Il marchese è presente alla maggior parte degli incontri sessuali ma chiede allo studente di intrattenere la moglie anche quando lui è via.
Massimo è bello e fascinoso. Ha fama di picchiatore missino ed è già noto alle cronache mondane per una relazione con Lola Falana. Si fa mantenere da diverse donne più grandi di lui a cui concede i suoi favori sessuali. Ma perde la testa per Anna e le sue perversioni.
Camillino è pazzo di gelosia. Lo scrive nel suo diario: “…più grande delusione della mia vita, vorrei essere morto e sepolto. Che schifo, piccineria, voltastomaco quello che mi ha fatto Anna. Pensavo che fossimo l’unica coppia legata veramente, e invece…” Medita il suicidio. Poi ci ripensa. Non sopporta l’amante della moglie ma non riesce a separarli. Ama la sua Anna al punto da volerla vedere felice e sessualmente appagata ma non si capacita che l’altro possa essere in cima ai pensieri di lei.
A fine Agosto del 1970 Camillino è a una battuta di caccia presso la tenuta di Valdagno dei conti Marzotto. Alle 4 del mattino del 30 chiama la sua abitazione romana. Risponde Minorenti e il marchese entra in uno stato di grande agitazione. Riattacca e poi richiama. Questa volta risponde la moglie Anna. Dopo averle lanciato gravi minacce si precipita a Roma. Al 9 di via Giacomo Puccini, avverte la servitù di non disturbare assolutamente e si reca in salotto dove i due lo stanno aspettando. Uccide entrambi e poi si spara.
La servitù, allarmata dagli spari, avverte la polizia ma, come ordinato dal loro padrone, non entra nella stanza. Alle forze dell’ordine arrivate sul posto si presenta una scena drammatica. Anna Fallarino è seduta sul divano con le gambe incrociate sopra uno sgabello. Ha le mani in grembo e il volto sereno. Sembra ancora viva. Unica nota stonata, una macchia scura di sangue sulla camicetta. Il sangue di Anna è mischiato ad una sostanza bianca e si scopre che la donna ha fatto uso di chirurgia estetica: una delle prime a farsi inserire le protesi di silicone nel seno. Vicino a lei, accanto al divano, c’è Minorenti, raggomitolato per terra, con indosso una maglietta leggera e dei pantaloni, seminascosto da un tavolino con cui ha tentato a quanto pare un’estrema difesa. Il corpo del marchese non è un bello spettacolo: ha la testa mezza sfigurata dal colpo di fucile che giace abbandonato su una poltrona. Camillino ha usato quella poltrona per puntarsi il fucile sotto il mento.
Finisce così l’amore tra Camillino e Anna. Zannone diventa un’isola deserta, dove la natura incontaminata e le acque cristalline la fanno da padrone. Passateci se potete e onorate l’isola facendo l’amore su una delle due spiagge o nelle sue acque trasparenti.
Si definisce una donna innamorata: innamorata della propria famiglia, del proprio lavoro, della vita. Innamorata del suo Andrea. Viaggia spesso per lavoro e piacere e nel poco tempo libero ama leggere, scrivere e collezionare intimo con cui stupire il suo lui.
Architetto e scrittrice, di base a Milano, vive e lavora gran parte dell’anno nella Penisola arabica dividendosi fra la passione per il design e quella per la scrittura.
La trilogia “Il mio Andrea” sorprende il pubblico con un romanzo autobiografico di profonda introspezione che porta il lettore per mano nei difficili meandri dell’amore incestuoso.
Liberatevi da ogni preconcetto e non potrete non amare i suoi personaggi. Calatevi senza pregiudizi nelle sue storie d’amore in cui il sesso, tanto, di qualità e ben raccontato, sarà di ispirazione per i vostri rendez-vous più peccaminosi.