Lasciamoci ammirare
-Stare tutto il giorno al sole senza reggiseno, so già che a fine giornata mi faranno male le spalle per il peso sul davanti.-Per questo ci sdraiamo languide e ci lasciamo ammirare.
-Stare tutto il giorno al sole senza reggiseno, so già che a fine giornata mi faranno male le spalle per il peso sul davanti.-Per questo ci sdraiamo languide e ci lasciamo ammirare.
-Mi infastidirebbe molto salutare qualcuno mentre sono in topless: è per via dei contatti durante i baci sulla guancia o degli abbracci.-Se anche l’altra che stai salutando è in topless scatta la battaglia dei capezzoli.
-Ho capito tutti i discorsi sulla libertà, il sole, l’abbronzatura, gli sguardi del mettersi in topless…ma allora perché il pezzo di sotto sì?-Non immagini neanche quanto siano fastidiosi i granelli di sabbia tra le chiappe!
-Il costume bagnato con l’aria condizionata alta è troppo fastidioso: mi si congelano le tette.-Per questo preferisco restare in topless.
-Che poi, a ben pensarci, è strano che proprio tu, che collezioni intimo, in spiaggia ti metti in topless.-Sarebbe più strano se in spiaggia permettessi a un uomo di spogliarmi lentamente mentre lo eccito con il mio costume da collezione.
-Come fai a stare in topless con questo vento? I capezzoli diventano turgidi come nocciole.-Quando cala il vento basta pizzicarli un po’.
-Le tette sono una parte molto delicata, sono sensibili. Non sono sicura che faccia bene esporle al sole direttamente.-Per questo spalmo la crema solare, più volte al giorno, lentamente…
-Quando nuoti non ti danno fastidio le tette che ondeggiano di qua e di là?-Per questo mi piace stare a pelo d’acqua e fare la morta a galla.
-Non riuscirei mai a mettermi in topless in spiaggia: gli sguardi di tutti sempre puntati addosso mi darebbero troppo fastidio.-Tesoro, quelli sono la parte migliore.
-Stai tutto il giorno in spiaggia con le tette al vento e poi per andare al bar indossi il pareo. Ma che senso ha?-Ho sempre paura di versarmi il caffè addosso e bruciarmi i capezzoli.
Si definisce una donna innamorata: innamorata della propria famiglia, del proprio lavoro, della vita. Innamorata del suo Andrea. Viaggia spesso per lavoro e piacere e nel poco tempo libero ama leggere, scrivere e collezionare intimo con cui stupire il suo lui.
Architetto e scrittrice, di base a Milano, vive e lavora gran parte dell’anno nella Penisola arabica dividendosi fra la passione per il design e quella per la scrittura.
La trilogia “Il mio Andrea” sorprende il pubblico con un romanzo autobiografico di profonda introspezione che porta il lettore per mano nei difficili meandri dell’amore incestuoso.
Liberatevi da ogni preconcetto e non potrete non amare i suoi personaggi. Calatevi senza pregiudizi nelle sue storie d’amore in cui il sesso, tanto, di qualità e ben raccontato, sarà di ispirazione per i vostri rendez-vous più peccaminosi.