Quando scatta…
È appena terminata la mia sessione in palestra: sono sudata, affannata, arrossata e scarmigliata…ed ho una voglia matta di fare l’amore così come sono. Quasi quasi mi intrufolo nello spogliatoio degli uomini…
È appena terminata la mia sessione in palestra: sono sudata, affannata, arrossata e scarmigliata…ed ho una voglia matta di fare l’amore così come sono. Quasi quasi mi intrufolo nello spogliatoio degli uomini…
Questa sera volevo preparare una cenetta per il mio Andrea, come quando eravamo ragazzi, riempire il suo piatto, versargli da bere, coccolarlo un po’…poi abbiamo fatto l’amore e mi è passata la fame!
Spiaggia al tramonto. DJ. Musica house. Un splendida ucraina sculetta dando le spalle al mio Andrea. Mi avvicino armata dei miei migliori intenti battaglieri. Poi lui mi guarda con i suoi occhi innamorati. E niente. Passa tutto.
Lunedì siamo partiti insieme, poi ci siamo dovuti separare per impegni di lavoro. Giovedì sono rientrata sola e con un po’ di tristezza, ripensando a quello che era successo sul volo d’andata. Trovarlo ad attendermi agli arrivi di Malpensa mi ha ricordato perché lo amo alla follia…
Tutti gli anni, in questo periodo, c’è la “cena del liceo”, per ritrovarci e fare quattro chiacchiere. L’organizzatrice è la sempre perfetta mai niente fuori posto ex del mio Andrea ai tempi del liceo. Sono stronza se dico che andarci tutti gli anni con lui è pura goduria?
Sabato ho fatto immersioni con il nuovo compagno di una mia amica. Che dire: è stata fortunata. Molto fortunata. Enormemente fortunata. Dopo un matrimonio con soddisfazione minima se non proprio microscopica se la meritava una gioia così grossa. Sono proprio felice per lei.
Arriva in barca in pantaloncini blu e camicia bianca, semi sbottonata e con le maniche arrotolate. Per tutto il giorno alterna muta corta e boxer aderenti. A pranzo “lascia, goditi il sole, qui ci penso io”. La mano sul culo (il suo) non è un piacere: è un diritto morale.
Atterrati a Fiumicino da Londra alle 20:30. Una ragazza di circa 16 anni chiede all’amica, disperata, di aspettarla ma quella corre dietro al gruppo e la lascia al gate. Lei quasi in lacrime non sa che fare, il mio Andrea mi dice di aspettare un attimo e torna indietro: +Ciao.
Il mio Andrea ha gli occhi buoni. Dopo il pranzo una bambina bionda, su per giù sui 5 anni, si avvicina a lui piangendo e gli chiede di aiutarla a ritrovare la sua mamma. Io mi inginocchiò e le offro conforto ma lei corre tra le sue braccia. Ok. Ma
Essere una mamma, una moglie ed una professionista, nella vita di tutti i giorni non lascia ai pensieri libertà di fluire ed organizzarsi in modo compiuto; c’è sempre un rumore di sottofondo, qualcosa da fare, qualcuno con cui interagire, che parcheggia quello che vorrei essere a favore di quello che
Si definisce una donna innamorata: innamorata della propria famiglia, del proprio lavoro, della vita. Innamorata del suo Andrea. Viaggia spesso per lavoro e piacere e nel poco tempo libero ama leggere, scrivere e collezionare intimo con cui stupire il suo lui.
Architetto e scrittrice, di base a Milano, vive e lavora gran parte dell’anno nella Penisola arabica dividendosi fra la passione per il design e quella per la scrittura.
La trilogia “Il mio Andrea” sorprende il pubblico con un romanzo autobiografico di profonda introspezione che porta il lettore per mano nei difficili meandri dell’amore incestuoso.
Liberatevi da ogni preconcetto e non potrete non amare i suoi personaggi. Calatevi senza pregiudizi nelle sue storie d’amore in cui il sesso, tanto, di qualità e ben raccontato, sarà di ispirazione per i vostri rendez-vous più peccaminosi.